L'abbandono è uno dei maggiori eventi traumatici sperimentati
da uomini e donne. La perdita del partner è paragonabile all'esperienza del lutto, cioè alla reazione emozionale che si vive quando si perde per sempre una persona importante per la nostra vita.
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Dal momento dell'abbandono si apre un periodo che richiede
tempo e fatica per essere superato.
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La perdita del partner nelle separazioni, diversamente dalla sua morte, richiede un processo che comporta l'accettazione del fatto che l'altro continua la sua vita indipendentemente da noi. Questo innesca reazioni emotive molto intense che sono vissute da donne e da uomini in maniera differente.
Generalizzando un po' si potrebbe dire che le donne tendono a parlarne con più facilità, cercano
aiuto tra le amiche e sono più aperte alla possibilità di parlarne anche con un
professionista, gli uomini, invece, tendono a tenersi dentro questo trauma
pensando così di proteggere se stessi ed i loro familiari, tendono cioè a
tenere nascoste le emozioni più intime per timore di mostrarsi deboli.
Questo tipo di reazione innesca una serie di conseguenze sul
piano psico fisico: disturbi del sonno e dell'alimentazione, aumento della
pressione, disturbi digestivi, stanchezza, cefalee, caduta dei capelli, ansia,
ossessioni, depressione, approccio smodato verso alcool e farmaci....
Il periodo del lutto per la separazione può essere anche
molto lungo, può durare settimane, mesi o anche anni.
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Perché il trauma della separazione si trasformi in modo
“sano” occorre modificare il proprio atteggiamento: dopo essersi concessi un giusto periodo di lutto, cioè tutto il tempo che ci serve per poter elaborare lo
strappo legato al distacco, dovremo iniziare
a comprendere ciò che è successo, darci la possibilità di utilizzare
l'esperienza negativa vissuta per crescere, evitando così tutti i sentimenti di colpa nei nostri
confronti e nei confronti di chi ci è vicino.
Questo significa affrontare la situazione, entrare nel dolore
senza cedere al desiderio di autodistruggersi, significa cioè accettarlo.
E' il dolore che ci consente di capire i nostri errori e di
migliorarci.
Affrontare accompagnati da un counselor il periodo di lutto conseguente l'abbandono
renderà più lieve il processo e consentirà di collocare rabbia, dolore,
disorientamento evitando così la trasformazione del trauma in una vera e propria
patologia.
(Mauro Corona - Come sasso nella corrente)
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