giovedì 13 dicembre 2012


ADOLESCENZA: LA FATICA DÌ DIVENTARE ADULTI

Con l’adolescenza inizia una nuova Fase nei nostri figli, una fase importante che l’adulto, il genitore ha dimenticato, forse non i ricordi, ma di sicuro le sensazioni, i  sentimenti e le emozioni.
       Prima il bambino  si preoccupava solo del presente, accompagnato dalla famiglia che gli ha dato tutto ciò che gli serviva, ma ora abbiamo di fronte un ragazzo/a che  inizia a scoprire la sua individualità, ed esprime con forza il suo parere, sia a scuola sia in famiglia e spesso, i genitori e gli  educatori  interpretano questo atteggiamento come arroganza, ribellione o rivolta. Inizia anche a scoprire un mondo contraddittorio, dove gli adulti hanno comportamenti contraddittori (spesso anche tra i due genitori) e danno diverse interpretazioni della stessa cosa (bene e male, giusto sbagliato ecc. ), così comincia a farsi strada in lui la consapevolezza  che gli adulti non sanno e non possono tutto e, sentendosi deluso, disorientato  comincia a pensare al futuro come a qualcosa di problematico ed incerto e così si sottrae al loro ‘controllo’ e al loro ‘potere’  inserendosi sempre più nel “gruppo” dei loro coetanei che, come lui,  attraversano questa fase e quindi si sente “ a casa”. Inizia la fase della separazione, specie dalle figure più strette così alla fine è il genitore che si sente abbandonato  e…possiamo dirlo, a volte frustrato.

            In verità il giovane adolescente sta percorrendo i suoi primi passi sulla strada della costruzione della sua individualità e cioè di quello che sarà la sua vita. È una fase caratterizzata da una crisi d’identità, ricerca di se stesso e delle le sue possibilità
Cominciano ad emergere interrogativi, sulle le cose importanti per lui, accantonando gli strumenti che i genitori gli ha dato e utilizzando gli strumenti del ‘gruppo’
Rispetto all’ambito familiare esprime forte il suo desiderio di libertà che noi percepiamo come “faccio quello che voglio” e non “faccio quello che mi serve per vivere e che mi aiuta a realizzarmi
            Spesso questi strumenti, queste modalità non corrispondono al nostro stile educativo e fanno nascere nei genitori un senso di rabbia mista a frustrazione, impotenza. Ma davanti a queste dinamiche ci siamo mai chiesti : “Cosa prova in questo momento nostro figlio/a ?”  Spesso il suo silenzio ci sta dicendo molte cose. Qual è allora l’atteggiamento giusto da tenere con nostro figlio adolescente?
Non siamo qui per dare consigli o suggerimenti da manuale del “perfetto genitore”, possiamo solo fare insieme alcune riflessioni e perché no? Magari a proposito della loro libertà, riservatezza e individualità?

            I figli soffrono sia le restrizioni eccessive sia la permissività. Quanto è importante riuscire a trovare la giusta misura per farli sentire accompagnati e guidati in questo percorso di crescita? Come l’ora di andare a letto; può essere adeguata alla sua età? Ricompensare nostro figlio per essere una persona degna di fiducia se rispetta l’ora di rientro la sera allora può essere utile ed educativo? la prossima volta un’ora più tardi.
            In che misura un adolescente vuole partecipare alle uscite familiari? Se nostro figlio non trascorre il tempo libero con voi così spesso come prima, questo non deve offenderci. Anche a noi probabilmente è successo lo stesso.
            Alcuni genitori fanno fatica, comprensibilmente, a rispettare l’intimità dei loro figli e credono che tutto ciò che loro fanno li debba riguardare, ma se vogliamo aiutare i nostri figli a diventare adulti  non sarebbe il caso di imparare a rispettare la sua intimità?
Certo, dovremmo essere informati su quello che fa, sui luoghi , la compagnia che frequenta, ma senza  conoscere tutti i dettagli, è chiaro che se si percepisce  qualche segno di allarme o  problemi forse non ci sarà altra scelta se non quella di indagare a fondo fino ad arrivare a capire il problema. Ma in caso contrario è preferibile rimanere al margine
            A volte è necessario che ci sia una forma di controllo da parte dei genitori sui figli, oggi i ragazzi hanno accesso ad una grande quantità di informazioni. Può essere utile conoscere quello che i nostri figli  leggono  o guardano senza paura di imporre limiti sulla quantità di tempo che può passare davanti a computer e tv cercando  di capire cosa imparano e con chi comunicano.  
            Una comunicazione tra genitori può favorire la costruzione di un ambiente sicuro per i ragazzi che fanno parte dello stesso gruppo di amici? Forse sì, e i genitori possono aiutarsi a vicenda per conoscere meglio le attività dei propri figli senza che essi si sentano sorvegliati.
            Qualunque forma di controllo deve essere esercitata in maniera discreta e qualunque sia la  novità che si scopre non dovrebbe mai farci perdere la fiducia in nostri figli.
Che importanza ricopre il dialogo con loro? Che peso gli diamo?

I giovani hanno bisogno di sentire che possono contare sui loro genitori e che staranno loro accanto anche nelle situazioni più difficili e conflittuali. A volte è utile accettare il fatto di non poter controllare tutto. I ragazzi non vivono in un ambiente sterilizzato, non possiamo eliminare tutti i prodotti dal loro ambiente, sostanze nocive comprese, ma possiamo aiutarli ad avere un atteggiamento critico di fronte a queste cose. Non credete che ciò si possa fare solo mantenendo una buona relazione?

Man mano che passerà il tempo e i nostri figli si avvicineranno alla fine dell’adolescenza, percepiremo la diminuzione degli alti e bassi emotivi caratteristici di questa tappa e alla fine avremo un figlio indipendente, responsabile e comunicativo.
....Ricordiamoci che sono prima di tutto persone.

La giovinezza non è un’ età, è una stagione del cuore - A-D. Sertillanges

Silvia Padulazzi  e Nicola Pattaroni – Associazione A Piccoli Passi - ARCI
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