ADOLESCENZA: LA
FATICA DÌ DIVENTARE ADULTI
Con l’adolescenza inizia
una nuova Fase nei nostri figli, una fase importante che l’adulto, il genitore
ha dimenticato, forse non i ricordi, ma di sicuro le sensazioni, i sentimenti e le emozioni.
Prima il bambino si preoccupava solo del presente, accompagnato
dalla famiglia che gli ha dato tutto ciò che gli serviva, ma ora abbiamo di fronte
un ragazzo/a che inizia a scoprire la sua
individualità, ed esprime con forza il suo parere, sia a scuola sia in famiglia
e spesso, i genitori e gli
educatori interpretano questo
atteggiamento come arroganza, ribellione o rivolta. Inizia anche a scoprire un
mondo contraddittorio, dove gli adulti hanno comportamenti contraddittori (spesso
anche tra i due genitori) e danno diverse interpretazioni della stessa cosa
(bene e male, giusto sbagliato ecc. ), così comincia a farsi strada in lui la
consapevolezza che gli adulti non sanno
e non possono tutto e, sentendosi deluso, disorientato comincia a pensare al futuro come a qualcosa
di problematico ed incerto e così si sottrae al loro ‘controllo’ e al loro ‘potere’ inserendosi sempre più nel “gruppo” dei loro
coetanei che, come lui, attraversano
questa fase e quindi si sente “ a casa”. Inizia la fase della separazione,
specie dalle figure più strette così alla fine è il genitore che si sente
abbandonato e…possiamo dirlo, a volte
frustrato.
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Cominciano ad emergere
interrogativi, sulle le cose importanti per lui, accantonando gli strumenti che
i genitori gli ha dato e utilizzando gli strumenti del ‘gruppo’
Rispetto all’ambito
familiare esprime forte il suo desiderio di libertà che noi percepiamo come “faccio quello che voglio” e non “faccio quello che mi serve per vivere e che
mi aiuta a realizzarmi”
Spesso questi strumenti, queste modalità non
corrispondono al nostro stile educativo e fanno nascere nei genitori un senso
di rabbia mista a frustrazione, impotenza. Ma davanti a queste dinamiche ci
siamo mai chiesti : “Cosa prova in questo momento nostro figlio/a ?” Spesso il suo silenzio ci sta dicendo molte
cose. Qual è allora l’atteggiamento giusto da tenere con nostro figlio
adolescente?
I figli soffrono sia le restrizioni eccessive sia la
permissività. Quanto è importante riuscire a trovare la giusta misura per farli
sentire accompagnati e guidati in questo percorso di crescita? Come l’ora di andare a
letto; può essere adeguata alla sua età? Ricompensare nostro figlio per essere
una persona degna di fiducia se rispetta l’ora di rientro la sera allora può essere
utile ed educativo? la prossima volta un’ora più tardi.
In che misura un adolescente vuole partecipare alle
uscite familiari? Se nostro figlio non trascorre il tempo libero con voi così
spesso come prima, questo non deve offenderci. Anche a noi probabilmente è
successo lo stesso.
Alcuni genitori fanno fatica, comprensibilmente, a
rispettare l’intimità dei loro figli e credono che tutto ciò che loro fanno li
debba riguardare, ma se vogliamo aiutare i nostri figli a diventare adulti non sarebbe il caso di imparare a rispettare
la sua intimità?
Certo, dovremmo essere
informati su quello che fa, sui luoghi , la compagnia che frequenta, ma senza conoscere tutti i dettagli, è chiaro che se si
percepisce qualche segno di allarme o problemi forse non ci sarà altra scelta se non
quella di indagare a fondo fino ad arrivare a capire il problema. Ma in caso
contrario è preferibile rimanere al margine
A volte è necessario che ci sia una forma di controllo da
parte dei genitori sui figli, oggi i ragazzi hanno accesso ad una grande
quantità di informazioni. Può essere utile conoscere quello che i nostri figli leggono o guardano senza paura di imporre limiti sulla
quantità di tempo che può passare davanti a computer e tv cercando di capire cosa imparano e con chi comunicano.
Una comunicazione tra genitori può favorire la
costruzione di un ambiente sicuro per i ragazzi che fanno parte dello stesso
gruppo di amici? Forse sì, e i genitori possono aiutarsi a vicenda per
conoscere meglio le attività dei propri figli senza che essi si sentano
sorvegliati.
Qualunque forma di controllo deve essere esercitata in
maniera discreta e qualunque sia la
novità che si scopre non dovrebbe mai farci perdere la fiducia in nostri
figli.
Che importanza ricopre
il dialogo con loro? Che peso gli diamo?
I giovani hanno bisogno
di sentire che possono contare sui loro genitori e che staranno loro accanto
anche nelle situazioni più difficili e conflittuali. A volte è utile accettare il fatto di non poter
controllare tutto. I ragazzi non vivono in un ambiente sterilizzato, non
possiamo eliminare tutti i prodotti dal loro ambiente, sostanze nocive
comprese, ma possiamo aiutarli ad avere un atteggiamento critico di fronte a
queste cose. Non credete che ciò si possa fare solo mantenendo una buona relazione?
Man mano che passerà il tempo e i nostri figli si avvicineranno
alla fine dell’adolescenza, percepiremo la diminuzione degli alti e bassi
emotivi caratteristici di questa tappa e alla fine avremo un figlio
indipendente, responsabile e comunicativo.
....Ricordiamoci
che sono prima di tutto persone.
La giovinezza non è un’ età, è una stagione del
cuore - A-D.
Sertillanges
Silvia Padulazzi e Nicola Pattaroni – Associazione A Piccoli
Passi - ARCI
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